MENOPAUSA E RIFLESSOLOGIA PLANTARE

La Menopausa non è una malattia, come abbiamo già detto, ma è un evento fisiologico che tutte le donne, prima o poi, si trovano ad affrontare. Tranne casi particolari, in cui il proprio medico indica una cura, in generale si tratta piuttosto di mettere in atto delle sane abitudini quotidiane e impostare uno stile di vita adeguato ai  molteplici cambiamenti dell’organismo.

La Naturopatia questo lo sa molto bene, infatti, là dove non sono presenti patologie, attraverso varie tecniche, stimola il corpo a ricercare e mettere in atto una risposta di recupero e mantenimento dell’equilibrio energetico-funzionale.

Tra queste metodiche, oggi parliamo della Riflessologia Plantare.

La Riflessologia Plantare non è una tecnica recente, ma piuttosto è una tecnica molto antica di trattamento che risale addirittura a 2500 anni A.C. quando venne ritrovato nella tomba di un medico egiziano, un papiro in cui vi erano rappresentati degli uomini che massaggiavano i piedi di altri uomini.

Nel corso dei secoli, grazie all’approfondimento di alcuni medici, tra cui, agli inizi del ‘900, il Dott Fitzgerald, questa metodica è stata sviluppata e affinata sempre di più attraverso la cosiddetta “terapia zonale” fino a creare una vera e propria “mappa del piede”, in cui ad ogni punto, corrispondeva un organo per via riflessa.

Per informazioni e appuntamenti, contattare lo Studio della Naturopata Claudia Fabbri al  346 5029032

La Riflessologia Plantare è un Trattamento olistico che prende in considerazione la persona nella sua complessità di corpo, mente e spirito e rappresenta pertanto un’ottima opportunità di aiuto naturale, per la donna che si trova ad affrontare un periodo di stress, dovuto alla menopausa.

La pratica della Riflessologia avviene attraverso stimolazioni sulla pianta e sul dorso del piede ed ha un grande valore in termini di profondo rilassamento a livello fisico e mentale, migliorando indirettamente la risposta dell’organismo femminile alla situazione di disequilibrio in corso.

La Riflessologia Plantare induce l’organismo a stimolare la produzione di endorfine e conduce la persona in uno stato di quiete e di ascolto verso se stessa, permettendo di costruire le basi fondamentali su cui ristabilire il contatto positivo con il proprio corpo.

La maggior parte del mondo medico occidentale  si pone con scetticismo rispetto a queste tecniche, mentre la medicina orientale (la medicina tradizione cinese, la medicina tibetana e la  medicina ayurvedica) basate su un paradigma diverso, ovvero sul concetto di unità dinamica basata sulla corrispondenza sistemica e sul concetto di malattia come perturbazione di un equilibrio, pratica da secoli queste discipline  che sono pienamente accettate e condivise da queste popolazioni.

Personalmente non condivido l’ostracismo che spesso viene agito da noi, verso queste discipline. In realtà si tratta solo di ignoranza, nel senso di mancanza di conoscenza, poiché basterebbe comprendere che queste tecniche si pongono in un ambito diverso da quello medico-sanitario e che il loro fine è rivolto al mantenimento o miglioramento della qualità di vita della persona.

Ma come in tutte le discipline “diverse” rispetto alla tradizione, è solo questione di tempo….chi ha provato su di sé, riconosce il benessere che esse producono e condivide a pieno il valore di queste metodiche e in particolare quello offerto dalla Riflessologia Plantare.

La Riflessologia Plantare non cura le malattie, ma aiuta a stabilire un’armonizzazione e un benessere emotivo globale e si integra molto bene ad eventuali terapie tradizionali.

Come funziona la Riflessologia Plantare? La Dottoressa Catia Trevisani Medico, specializzato in Agopuntura e Naturopatia, dopo quasi trent’anni di applicazione clinica ai propri pazienti, nel suo libro “Reflessologia Naturopatica” Edizione Enea, scrive:

“Gli stimoli determinati dalla pressione esercitata sui punti, viaggiano attraverso il sistema nervoso autonomo che controlla, mediante i riflessi, l’azione involontaria di organi, visceri, vasi e ghiandole. Questo trattamento aumenta la secrezione di endorfine a livello del sistema nervoso, riduce lo stress generale e quindi il livello di tensione psicofisica”.

Poi la Dott.ssa Trevisani continua “Il dolore alla digitopressione indica uno squilibrio a livello fisico e/o emotivo già manifestato, oppure ancora non manifestato, a cui attraverso la Riflessologia viene “inviato” un messaggio di riequilibrio e armonizzazione.”

La Riflessologia è un trattamento che può essere rivolto a tutte le donne, è rilassante e riarmonizzante, si integra bene anche in caso di eventuale terapia e cura medica (senza MAI sostituirla!) poiché non ha contro indicazioni, né effetti collaterali.


AVVERTENZA IMPORTANTE: I contenuti di questo articolo hanno scopo divulgativo. In nessun caso possono sostituire una visita medica, una diagnosi o una prescrizione medica. In caso di patologia o sospetta patologia, rivolgersi al proprio medico di fiducia.


VUOI APPROFONDIRE L’ARGOMENTO?

ECCO LA BIBLIOGRAFIA!

“Reflessologia Naturopatica” Catia Trevisani, Edizioni Enea

“Riflessologia Fisiognomica del piede” Fabrizio Minisini e Serena Pizzini, Edizioni M.I.R.

“Riflesso Terapie” Gleditsch Jochen, Edizioni Red

“I fondamenti della Medicina Tradizionale Cinese”,  Maciocia Giovanni, Casa Editrice Ambrosiana

“Malattia, linguaggio dell’anima”, Dahlke Rudiger, Edizioni Mediteranee

“Trattato di Riflessologia Plantare olistica” Grinber Avi, Edizioni Red

“Alle radici dell’olismo”, Procacci Silvana, Edizioni scientifiche italiane, Perugia