Come si fa a meditare?
Meditare non è un qualcosa che si deve fare, ma qualcosa che accade e perché accada, occorre predisporre il corpo e la mente in uno stato di rilassamento.
Meditare significa entrare nello stato del qui ed ora e lasciare fuori i pensieri e il mondo esterno. La meditazione deve infatti aiutarci a riportare la nostra attenzione nel momento e nel luogo presente in uno stato di quiete e pace interiore profonda.
Perché meditare?
La pratica meditativa serve per abbassare i livelli di stress e anche la ricerca scientifica, dopo molteplici ricerche, ne ha compreso la sua comprovata efficacia.
La Meditazione è una pratica volta a ripristinare l’omeostasi nella chimica cerebrale e consiste solitamente nella ripetizione continua di un mantra, un suono, un immagine, una parola. La chiave della pratica meditativa sta nella concentrazione su uno stimolo, che molto spesso può essere semplicemente il proprio respiro, in modo che la persona sia completamente assorta rispetto all’ambiente esterno e ai pensieri, cosi da raggiungere uno stato di rilassamento profondo.
Dopo la meditazione, gli individui riferiscono uno stato di rilassamento diffuso. Talvolta riportano di aver avuto intuizioni su di loro stessi e sui problemi che li riguardano. La pratica meditativa, su un lungo periodo, può inoltre avere effetti positivi sulla salute, in quanto tale stato produce notevoli cambiamenti di tipo biologico. Infatti, durante la meditazione il consumo di ossigeno diminuisce, il battito cardiaco si riduce, la pressione sanguigna e l’andamento delle onde cerebrali cambia. Gli scienziati hanno evidenziato come la struttura del cervello con la pratica costante, si modifichi, modificando le connessioni neurali.
Con l’andare del tempo, l’individuo esce dalla nebbia dei pensieri, preoccupazioni e paure, perché impara a concentrarti su ciò che sta accadendo in questo momento, nel qui ed ora.
La meditazione non implica fare parte di un gruppo, stare seduti in una posizione strana o credere in qualcosa in particolare. La pratica meditativa è un esercizio molto semplice e scientificamente provato, per la salute del cervello dell’uomo.
La meditazione è nata originariamente come pratica millenaria legata a religioni come Buddhismo o Induismo, ma poi si è diffusamente in tutto il mondo come pratica di miglioramento delle proprie condizioni psico fisiche e non è necessariamente legata ad un credo e ad una religione.
Anche nell’ambito della psicologia clinica, si è diffusa nell’ultimo decennio la pratica della Mindfulness che trae le proprie origini dalla meditazione e viene insegnata ai pazienti per risolvere disturbi di ansia generalizzata e attacchi di panico.
La mindfulness come la Meditazione, serve a imparare a creare uno stato di quiete interiore e di profondo benessere e a vivere nel qui ed ora, invece che essere trasportati a rimuginare su quello che è già accaduto o ad anticipare negativamente quello che potrebbe ipoteticamente accadere.
Chiunque può meditare, seguendo alcune semplici regole.
Quali sono i requisiti per meditare?
I requisiti fondamentali sono:
- trovare una stanza silenziosa, meglio in penombra
- sedersi su una sedia con schienale dritto e occhi chiusi.
- concentrare l’attenzione sul respiro che entra ed esce, focalizzando l’attenzione sul rumore che fa l’aria mentre esce ed entra dalle narici.
Durante la pratica, la mente comincerà ad andare per i fatti suoi, pensando a tutt’altro, a questo punto, occorrerà riportare ancora l’attenzione focalizzata sul respiro. Tutte le volte che la persona diventa consapevole che la mentre si è spostata, dovrà semplicemente riportare di nuovo l’attenzione sul respiro in modo da allenare il cervello a rimanere concentrato e sereno.
La meditazione praticata 2 volte al giorno per 10 minuti, porta facilmente al rilassamento psico corporeo.
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